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Io Vagabondo (Che Non Sono Altro) (Matia Bazar)

Io un giorno crescerò, e nel cielo della vita volerò, ma un bimbo che ne sa, sempre azzurra non può essere l'età, poi una notte di settembre mi svegliai il vento sulla pelle, sul mio corpo il chiarore delle stelle chissà dov'era casa mia e quel bambino che giocava in un cortile: Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho ma la su mi è rimasto Dio. Si la strada è ancora là, un deserto mi sembrava la città, ma un bimbo che ne sa, sempre azzurra non può essere l'età, poi una notte di settembre me ne andai, il fuoco di un camino non è caldo come il sole del mattino chissà dov'era casa mia e quel bambino che giocava in un cortile: Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho ma la su mi è rimasto Dio, Io vagabondo che son io, vagabondo che non sono altro, soldi in tasca non ne ho ma la su mi è rimasto Dio.